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Museo Civico di
Palazzo Elti

Il Museo Civico di Gemona: un percorso originale di storia e arte

Il Museo Civico di Palazzo Elti accoglie dipinti e sculture di notevole qualità artistica, che coprono un ampio periodo storico. Si sviluppa su tre piani ed è situato nel centro storico di Gemona, di fronte all’antica Casa Antonelli risalente probabilmente al secolo XIV.  Questo museo conserva pregevoli dipinti del Quattrocento e del Cinquecento, soprattutto di artisti veneti e friulani, tra cui Cima da Conegliano, Pellegrino da S. Daniele e Pomponio Amalteo. Si segnala un interessante sarcofago della fine del XIII secolo, reliquia del medioevo gemonese. 

Le opere del Museo Civico

Il corpus originale del museo, costituito dai ritratti della famiglia Elti, nel corso dei secoli si è arricchito con opere salvate da edifici crollati durante il terremoto del 1976, tra le quali quelle provenienti dalle chiese gemonesi della Beata Vergine delle Grazie e di San Giovanni in Brolo, risalenti ai secoli XV – XVII. 

Nel Primo Piano si ammirano la Madonna con Bambino di Cima da Conegliano del 1496, la Madonna con Bambino tra san Giuseppe e santa Elisabetta d’Ungheria, attribuita a Pellegrino da S. Daniele, e il soffitto dipinto a tempera con personaggi del Vecchio e del Nuovo Testamento da Pomponio Amalteo, su incarico del 1533 della confraternita della chiesa di S. Giovanni. Il soffitto della chiesa trecentesca distrutta dal terremoto contava in origine 42 tempere, di cui oggi ne restano 36.  

Madonna con Bambino di Cima da Conegliano(1496)

L’arte dei secoli successivi è testimoniata proprio dal lascito della famiglia Elti e dalla Collezione Fantoni-Baldissera dei secoli XVII – XVIII, venuta in proprietà del Comune tramite Valentino Baldissera, erudito sacerdote di Gemona che l’aveva  avuto dalla vedova del pittore locale Luigi Fantoni, in cambio di un certo numero di messe. La collezione è costituita dalle opere raccolte in Austria dal pittore Luigi Fantoni e comprende tre tele del Kremerschmidt e opere di Georg Wolker, Paul Troger, notevole pittore austriaco vissuto nel Settecento, e di Franz Joseph Spiegler, uno dei più importanti pittori di pale e affreschi della Germania meridionale nel XVIII secolo.  Interessante è anche l’olio su tela della Madonna con Bambino e santi, del XVIII secolo, copia di una grande pala che Rubens realizzò nel primo Seicento ad Anversa.  

Le esperienze artistiche più recenti sono rappresentate dai lavori di alcuni pittori gemonesi dell’Otto-Novecento che seppero affermarsi al di là dell’ambito locale: Giacomo e Antonio Brollo, Raimondo D’Aronco, Giuseppe Barazzutti, Osvaldo Bierti, Arturo Barazzutti e Francesco Bierti.

Progetto per il monumento al re Vittorio Emanuele II di Raimondo D'Aronco

Progetto per il monumento al re Vittorio Emanuele II - Raimondo D'Aronco (1883)

Dieci artisti e dieci opere da non perdere al Museo Civico di Gemona

  1. Giovanni Battista Cima detto Cima da Conegliano (Conegliano 1459/60-1517/18), Madonna con Bambino, 1496, tempera su tavola, cm 89 x 68,8, entrato nelle collezioni civiche a seguito della distruzione della chiesa della Beata Vergine delle Grazie causata dal sisma del 1976. 
  2. Pittore austriaco o tedesco, Sant'Anna con Maria e il Bambino Gesù, tra i santi Ruperto, Margherita, Giuseppe e Gioacchino, 1505, Olio su tela, cm 216 x 176, entrato nelle collezioni civiche a seguito della distruzione della chiesa della Beata Vergine delle Grazie causata dal sisma del 1976.  
  3. Martino da Udine detto Pellegrino da San Daniele (attr.), (Udine 1467-1547), Madonna con Bambino tra san Giuseppe e santa Elisabetta d'Ungheria, olio su tela, cm 249x175, entrato nelle collezioni civiche a seguito della distruzione della chiesa della Beata Vergine delle Grazie causata dal sisma del 1976.  
  4. Pomponio Amalteo (Motta di Livenza 1505 - San Vito al Tagliamento 1588), Profeta Giosuè, tempera su tavola, cm 135x147,  entrato nelle collezioni civiche a seguito della distruzione della chiesa di San Giovanni Battista causata dal sisma del 1976.   
  5. Sebastiano Secante il Vecchio ( documentato dal 1549 al 1581), Madonna con Bambino tra i santi Ermacora e Fortunato, 1558, olio su tela, cm 210 x 148,  entrato nelle collezioni civiche a seguito della distruzione della chiesa di San Giovanni Battista causata dal sisma del 1976. 
  6. Jacopo Negretti detto Palma il Giovane (attr.), (Venezia 1548 circa - 1628), Crocifissione tra la Vergine, santa Maria Maddalena e san Giovanni evangelista, olio su tela, cm 210 x 147,  entrato nelle collezioni civiche a seguito della distruzione della chiesa di San Giovanni Battista causata dal sisma del 1976.  
  7. Anton Hickel (Bömisch-Leipa 1745 - Hamburg 1798), Ritratto del pontefice Pio VI, 1782, olio su rame, cm 51 x 40,6.
  8. Antonio Dugoni (Cividale 1827 - 1874), Ritratto di don Valentino Baldissera, 1871, olio su tela, cm 72 x 59. 
  9. Raimondo D'Aronco (Gemona 1857 - Sanremo 1932), Progetto per il monumento al re Vittorio Emanuele II: particolare del fronte principale, 1883, china su carta, cm 110 x 132. 
  10. Arturo Barazzutti (Gemona 1899 - Roma 1985), Ritratto di Antonio Celotti, 1923, olio su tela, cm 64 x 47.
1. Madonna con Bambino di Cima da Conegliano (1496)
1. Madonna con Bambino di Cima da Conegliano (1496)
2. Sant’Anna con Maria e il Bambino Gesù, tra i santi Ruperto, Margherita, Giuseppe e Gioacchino, 1505 - pittore austriaco o tedesco (1505)
2. Sant’Anna con Maria e il Bambino Gesù, tra i santi Ruperto, Margherita, Giuseppe e Gioacchino, 1505 - pittore austriaco o tedesco (1505)
3. Madonna con Bambino tra san Giuseppe e santa Elisabetta d’Ungheria - Pellegrino da San Daniele
3. Madonna con Bambino tra san Giuseppe e santa Elisabetta d’Ungheria - Pellegrino da San Daniele
4. Profeta Giosuè - Pomponio Amalteo
4. Profeta Giosuè - Pomponio Amalteo
6. Crocifissione tra la Vergine, santa Maria Maddalena e san Giovanni evangelista - Palma il Giovane
6. Crocifissione tra la Vergine, santa Maria Maddalena e san Giovanni evangelista - Palma il Giovane
7. Ritratto del pontefice Pio VI - Anton Hickel (1782)
7. Ritratto del pontefice Pio VI - Anton Hickel (1782)
8. Ritratto di don Valentino Baldissera - Antonio Dugoni (1871)
8. Ritratto di don Valentino Baldissera - Antonio Dugoni (1871)
10. Ritratto di Antonio Celotti - Arturo Barazzutti (1923)
10. Ritratto di Antonio Celotti - Arturo Barazzutti (1923)

Palazzo Elti sede del Museo Civico di Gemona del Friuli

Palazzo Elti è stato edificato sul finire del secolo XV e poi ampiamente rimaneggiato nei secoli successivi, dalla famiglia de’ Cramis. Fu per molto tempo la più bella residenza gemonese, tanto che nel 1452 l’imperatore Federico III, diretto a Roma per l’incoronazione, vi soggiornò.

Nel 1519 fu acquistato da Andrea Helt, della ricca famiglia di mercanti Rauris (Salisburgo), da tempo residente a Gemona. Numerosi furono gli Elti che si distinsero nelle magistrature cittadine tanto che nella seconda metà del 1600 furono ascritti tra i nobili friulani con il titolo di Conti di Rodeano. Distrutto dal terremoto del 1976, il complesso ricostruito ospita il Museo Civico, l’Archivio storico della Comunità e la Biblioteca Glemonense.

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