La piana di
Gemona del Friuli:
tra storia e natura
Informazioni e dettagli
- partenza: Godo, 198m
- lunghezza: 8.7Km
- dislivello: 23m
- durata: 4h 00m
- L'itinerario del percorso
- Le proprietà fisico-idrologiche del suolo
- L'intervento dell'uomo
- Uno stupefacente percorso nella natura
Un percorso immerso nella natura che racconta la straordinaria varietà delle tracce storiche e geografiche arrivate fino a noi.
L'itinerario del percorso
Da Godo si procede in direzione sud, muovendosi per un tratto su un percorso che ricalca l’antico tracciato romano proveniente da Aquileia e diretto oltralpe. In effetti la borgata costituì uno dei primi nuclei abitati di Gemona (il toponimo è di origine germanica, risalendo al periodo di dominazione dei Goti): collocata in posizione strategica, al riparo dai continui allagamenti cui era soggetta la pianura, disponeva di copiose sorgenti. Vi transitarono i Celti e fu luogo di sosta e pernottamento al tempo dei Romani.
Qui ha inizio la linea delle risorgive che taglia da nord-est a sud-ovest il Campo di Osoppo-Gemona. La piana di Osoppo e Gemona, tra rilievi montuosi sui due lati e le colline moreniche a sud, ha le caratteristiche di una pianura alluvionale. Secondo gli studi, in questa zona i sedimenti fluvio-lacustri pare abbiano un’età di 8.000 anni.
Le proprietà fisico-idrologiche del suolo
Nell’area più settentrionale sono presenti depositi alluvionali prevalentemente grossolani. Sono sedimenti principalmente ghiaiosi di natura calcarea e calcareo-dolomitica, a volte di tipo ghiaioso-sabbiosi con sporadico materiale limoso. I suoli, meno grossolani e più fertili, insieme alla maggiore disponibilità idrica superficiale hanno incentivato le coltivazioni.
L'intervento dell'uomo
In questi terreni, ai margini orientali della piana, si sono aggiunti a partire dall’Ottocento efficaci interventi di miglioramento fondiario. Ancora oggi si scorgono le tracce delle recinzioni che cingevano le proprietà, le campagne erano murate e disposte a pergolati e filari di gelsi capitozzati. L’itinerario si sviluppa così tra prati stabili e colture agrarie, siepi e boschetti, rogge e sorgive. Si affianca l’antica Roggia di Gemona derivata dal Tagliamento, utilizzata per l’irrigazione e come forza motrice per il funzionamento dei numerosi mulini e battiferro che un tempo presidiavano la pianura.
Uno stupefacente percorso nella natura
Durante l’itinerario si ha la possibilità di guadare il torrente Orvenco, che nei periodi di magra scorre d’acqua naturale. La pianura di Osoppo e Gemona fu sottoposta ad una potente azione abrasiva del ghiacciaio, successivamente riempita da sedimenti fluvio-glaciali provenienti, oltre che dal Tagliamento, dai torrenti Vegliato e Orvenco.
Il torrente Macile, alimentato dalle numerose polle affioranti alla base del conoide di Gemona. Tutte queste acque confluiscono nel Fiume Ledra, che oltre la Statale 13 descrive un tortuoso percorso a meandri avvolto dalla vegetazione riparia.