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Gemona del Friuli e Sant’Antonio di Padova: il Cammino raccontato da un pellegrino.  

    Il Cammino di SantAntonio da Gemona in Friuli a Capo Milazzo in Sicilia.

    Pochi forse sanno del legame profondo e sincero che unisce Gemona del Friuli e Padova attraverso la dedizione al suo santo più amato e famoso: Sant’Antonio. 

    Gemona è in Italia “la porta più a nord” di questo percorso di fede, arte, storia e cultura e ospita la più antica chiesa a lui dedicata, sorta sulla cappella dedicata alla Beata Vergine voluta da Sant’Antonio durante il soggiorno del 1227 e a lui intitolata nel 1248, una quindicina d’anni dopo la sua morte e prima dell’apertura al culto della Basilica di Padova avvenuta nel 1310.

    L’attuale cammino di Sant’Antonio che va da Gemona alla Verna è un itinerario di 33 tappe. Un Cammino della fede voluto dai frati minori conventuali della Basilica di Sant’Antonio di Padova e tracciato da padre Alberto Tortelli insieme a numerosi volontari, distanziandolo da un precedente sentiero diventato affollato di automobili e quindi pericoloso. Il cammino unisce i principali luoghi dove è stata accertata la presenza di Sant’Antonio e permette di «fare un’esperienza immersiva e comprendere la fede, la speranza e anche i disagi dei pellegrini che decisero di mettersi in viaggio – dice Giannino Scanferla, uno dei pellegrini che dal 2007 ha iniziato a percorrere a piedi le antiche vie dello spirito. Giannino ha voluto raccontarci i pellegrinaggi lungo il Cammino di Sant’Antonio che gli hanno permesso di conoscere Gemona. 

    Camminare nella fede: alla scoperta di Gemona e delle bellezze naturalistiche friulane.

    Partito dalla cittadina friulana con un folto gruppo di pellegrini, rarefattosi durante i giorni di cammino (ad arrivare a Padova furono poi in tre), Giannino riflette come grazie a questa esperienza di fede abbia scoperto il Friuli più autentico, quello delle: «bellezze naturalistiche in un angolo di Friuli ancora integro che ho avuto modo di ammirare in stagioni diverse. Ricordo i piccoli borghi caratteristici e ben conservati, come quello di Polcenigo, e i ricoveri inaspettati, come l’Hospitale di San Giovanni di Gerusalemme a San Tomaso di Majano, un ostello per i camminatori perfettamente ricostruito e immerso nella natura.» Il Cammino di Sant’Antonio è in fondo proprio quello che racconta Giannino:  un’esperienza spirituale di scoperta di borghi, città, chiese, musei, natura e i tanti luoghi di culto, di fede e devozione in cui il santo ha lasciato traccia. Un’esperienza che insegna a tutti noi ad essere un po’ pellegrini e viaggiatori, imparando ad adattarci alle situazioni con la curiosità di scoprire il nuovo. Viaggiatori come fu Antonio, natoFernando da Lisbona, spirito itinerante che passò alla storia come il “predicatore” per eccellenza.

    «Nella vostra bella Gemona ho trovato una calorosa accoglienza, sia in città che nel Santuario. In più ho fatto una scoperta: in uno degli antifonari esposti nel Museo della Pieve, vicino al Duomo di Gemona, vi è un ritratto ben eseguito di Sant’Antonio che è del tutto simile alla ricostruzione del volto del santo fatta in seguito.»

    Giannino Scanferla

    Sant’Antonio e l’arte a Gemona: il ritratto e il Santuario più antico

    A Gemona, il Santuario di SantAntonio, che risulta essere il più antico luogo di culto dedicato al “Santo dei miracoli”, si trova nelle vicinanze del centro storico e fonde l’architettura antica e gli interventi moderni frutto della ricostruzione post-terremoto. La «cella del Santo» qui conservata è meta di pellegrinaggi è un importante e tangibile segno della presenza di Antonio in questo luogo. L’unico spazio recuperato e restaurato dopo il sisma del 1976 è quello del piccolo presbiterio della Cappella del Rosario, a destra dell’ingresso all’aula, dichiarata monumento nazionale per il suo alto valore artistico. La cappella fu edificata come ringraziamento per la fine del contagio dalla peste risale nel 1682 e fu decorata e affrescata dall’artista svizzero Melchior Widmar. Da questo convento passò anche padre Basilio Brollo, uno dei più illustri personaggi gemonesi, autore del primo dizionario cinese-latino.  

    Il Santuario di Sant'Antonio

    La Cappella del Rosario

    Le 5 nuove tappe del 2021  

    Il precedente Cammino di Sant’Antonio andava da Camposampiero, in provincia di Padova, al santuario francescano della Verna sull’Appennino toscano ed erano necessari 22 giorni per percorrerlo. Nel 2021 a queste 22 tappe se ne sono aggiunte altre 11 che lo completano: cinque in Friuli e sei in Veneto, con partenza da Gemona del Friuli, “la porta più a nord del cammino” e arrivo a Padova (leggi qui l’approfondimento). Il percorso, inoltre, ora non finisce più alla Verna come in precedenza ma prosegue fino a Capo Milazzo in Sicilia, dove si tramanda che Antonio approdò come naufrago e da lì raggiunse Assisi per incontrare San Francesco.

    Il pellegrinaggio partito nell’ottobre  2021 da Gemona è stato particolarmente significativo perchè i pellegrini sono stati accompagnati dalla veneratissima reliquia del Santo.

    Dal diario di viaggio di Giannino Scanferla

    29 luglio – Quarto giorno. Dopo una breve sosta ristoratrice, riprendo il cammino verso Gemona, dove alle 5 alla stazione è previsto il rendez-vous con il gruppo di pellegrini provenienti da Padova, con i quali verificheremo la nuova ipotesi di percorso friulano/veneto. Accolti da padre Giovan Battista prima, guardiano del convento che ci ospiterà, e poi dall’assessore alla cultura del comune di Gemona, Flavia Virilli, infaticabile sostenitrice dell’estensione del Cammino di Sant’Antonio, da Gemona a Padova. 

    La cena presso il più antico santuario del Friuli dedicato a Sant’Antonio è occasione per sentire nuove storie, sempre affascinanti e di incontrare un’antica conoscenza Monselicense, padre Fabio, che ha fatto crescere generazioni di studentesse nella locale scuola magistrale. Poi la visita del bellissimo Duomo e del complesso fortilizio risalente a centinaia di secoli prima dell’era cristiana.

    Per approfondimenti: Giannino Scanferla “Sul cammino di sant’Antonio. Diario di un pellegrino” 2018, Edizioni Messaggero Padovano. Scanferla è autore di diversi libri, tra cui questo che è il resoconto del suo pellegrinaggio dal Veneto alla Toscana, passando per Gemona del Friuli, sulle orme di Sant’Antonio. Un diario ricco di descrizioni del cammino che si trova anche nella versione ebook.

    Scopri di più sul Santuario di Sant’Antonio

    Per informazioni sul Cammino di Sant’Antonio cllicca qui