Il grande anello del Monte Cjampon
Stupendo itinerario per scoprire i territori delle Prealpi Giulie e salire su una delle principali vette: il monte Cjampon.
- Informazioni e dettagli
- Dalla cima del Cjampon uno spettacolo vista mare
- Come raggiungere la vetta
- La discesa verso il versante settentrionale
- La flora del monte Cjampon
- La discesa verso Gemona del Friuli
Informazioni e dettagli
Un percorso per escursionisti esperti sulla cima più alta della catena montuosa tra la Sella di Sant’Agnese e l’alta Val Torre. Percorso: Gemona, 270 m – sentiero CAI 713 (conoide del Torrente Vegliato – Sella Foredôr, 1089 m – cima del Monte Cjampon, 1709 m – Col Foran, 1528 m – Stavoli Scric, 1230 m – Forca di Ledis, 752 m) – sentiero CAI 708 (valle del Rio Pozzolons) – Sella di Sant’Agnese, 430 m – Gemona
Dalla cima del Cjampon uno spettacolo vista mare
Il Cjampon è la cima più alta della catena montuosa che si erge con andamento est-ovest tra la Sella di Sant’Agnese e l’alta Val Torre. Il versante meridionale è piuttosto impervio con pareti rocciose e ripidi pendii ricoperti di prati aridi, mentre il versante settentrionale, meno erto, è ricoperto di rigogliosa vegetazione.
Tutto l’itinerario è davvero un piacere per gli occhi, infatti oltre ad attraversare ambienti prealpini tipici, permette di osservare interessanti fenomeni geologici.
Nelle giornate terse la vista è incantevole: si può posare lo sguardo su gran parte delle Alpi orientali e sulla pianura friulana fino al mare.
Come raggiungere la vetta
La cima è raggiungibile da Gemona percorrendo il sentiero CAI 713 che fino alla Sella Foredôr non presenta particolari difficoltà, mentre nel ripido tratto tra la sella e la vetta richiede un po’ di attenzione, soprattutto nelle vicinanze del Passo della Signorina.
La discesa verso il versante settentrionale
Scendendo dalla cima sul versante settentrionale del monte, si giunge a una conca rocciosa che presenta la caratteristica morfologia a circo glaciale. La conca, incisa sui calcari del Giurassico particolarmente solubili, è cosparsa di fenomeni carsici tra cui le caratteristiche “glaceris”, pozzi profondi una decina di metri il cui fondo era un tempo permanentemente occupato da uno spesso strato di ghiaccio e neve. Fino all’inizio del Novecento, il ghiaccio veniva raccolto e poi commercializzato a Gemona e talvolta anche a San Daniele.
La flora del monte Cjampon
La vegetazione e la flora del Cjampon sono molto varie e ricche di elementi endemici di notevole interesse. Durante la massima glaciazione Würm il versante meridionale massiccio, escluso dal ricoprimento glaciale, costituì un’importante area di rifugio per la vegetazione, permettendo la sopravvivenza di specie pre-würmiane altrove estinte.
In particolare vanno ricordate Festuca laxa, una graminacea che colonizza i ghiaioni a pezzatura fine con esposizione prevalentemente a sud, e Thlaspi minimum che predilige i macereti innevati dei pendii volti a settentrione. A queste si aggiungono Campanula zoysii, Raponthicum scariosum heleniifolium e Ranunculus traunfellneri.
La discesa verso Gemona del Friuli
Il sentiero discende il versante nord superando una serie di ripiani e ripidi pendii sino a raggiungere la Forca di Ledis. Da qui si affianca il Rio Pozzons svoltando poi a sinistra in direzione della Sella di Sant’Agnese di Gemona.